Il cavaliere azzurro
Fin da ragazzino Mark Grotjahn amava disegnare forme astratte come spirali, linee e confuse figure geometriche. Egli stesso non era sicuro del valore di questi scarabocchi, però un senso dovevano pur averlo! Un giorno, un suo professore gli fece leggere i saggi di Kandinskij, l’inventore dell’arte astratta, il quale sostiene che l'artista non deve per forza rappresentare qualcosa che imiti la realtà, ma può benissimo decidere di inventare un mondo diverso, di pura fantasia, ma con regole ben precise e codificate. Grazie all'influenza dell’artista russo Mark Grotjahn comprende il valore dei suoi lavori: quei segni, le linee e le superfici astratte di colore hanno un significato e un valore artistico. Rappresenta così sulla tela farfalle stilizzate che si trasformano in astrazione geometrica, foreste incantate e mondi misteriosi che diventano paesaggi di colore.
Il cavaliere azzurro
Fin da ragazzino Mark Grotjahn amava disegnare forme astratte come spirali, linee e confuse figure geometriche. Egli stesso non era sicuro del valore di questi scarabocchi, però un senso dovevano pur averlo! Un giorno, un suo professore gli fece leggere i saggi di Kandinskij, l’inventore dell’arte astratta, il quale sostiene che l'artista non deve per forza rappresentare qualcosa che imiti la realtà, ma può benissimo decidere di inventare un mondo diverso, di pura fantasia, ma con regole ben precise e codificate. Grazie all'influenza dell’artista russo Mark Grotjahn comprende il valore dei suoi lavori: quei segni, le linee e le superfici astratte di colore hanno un significato e un valore artistico. Rappresenta così sulla tela farfalle stilizzate che si trasformano in astrazione geometrica, foreste incantate e mondi misteriosi che diventano paesaggi di colore.