La somma delle arti
Anri Sala è un artista albanese nato nel 1974 a Tirana. Sono state tre le accademie in cui ha studiato: l'Accademia di Belle Arti a Tirana, l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi e Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporains, Tourcoing, Francia.
Dopo la sua formazione francese si trasferisce a Berlino, dove attualmente vive e lavora. Nel 2001 ha ricevuto il premio come miglior artista giovane alla Biennale di Venezia. All'interno delle sue opere, che sono principalmente video, non si limita alla ricerca dell'immagine, bensì all'assemblaggio di filmati che si fondono con architettura, scultura e suono. Per distaccare lo spettatore da un’interpretazione logica, le sue composizioni aprono le porte a varie prospettive e interpretazioni, con l'obbiettivo di sovvertire e mettere in discussione il reale, riadattandolo e rendendolo universale. In contrapposizione con il cinema tradizionale, pone sul medesimo piano l'immagine e il suono: il suono infatti racconta la storia narrata e crea un connubio tra passato presente e futuro.
La somma delle arti
Anri Sala è un artista albanese nato nel 1974 a Tirana. Sono state tre le accademie in cui ha studiato: l'Accademia di Belle Arti a Tirana, l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi e Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporains, Tourcoing, Francia.
Dopo la sua formazione francese si trasferisce a Berlino, dove attualmente vive e lavora. Nel 2001 ha ricevuto il premio come miglior artista giovane alla Biennale di Venezia. All'interno delle sue opere, che sono principalmente video, non si limita alla ricerca dell'immagine, bensì all'assemblaggio di filmati che si fondono con architettura, scultura e suono. Per distaccare lo spettatore da un’interpretazione logica, le sue composizioni aprono le porte a varie prospettive e interpretazioni, con l'obbiettivo di sovvertire e mettere in discussione il reale, riadattandolo e rendendolo universale. In contrapposizione con il cinema tradizionale, pone sul medesimo piano l'immagine e il suono: il suono infatti racconta la storia narrata e crea un connubio tra passato presente e futuro.