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Dio perdona, io no

Nato in Algeria nel 1974, in seguito allo scoppio della guerra civile Adel Abdessemed lascia il suo paese per la Francia. Questo evento è centrale nella sua arte: nei suoi lavori, seppur indirettamente, l’artista fa spesso riferimento al suo passato, al colpo di stato militare e alla repressione politica algerina. Con grandi dosi di provocazione, nelle sue opere (sculture, video, foto e disegni) ritornano i temi degli scontri etnici e del sentimento di lontananza dalla propria patria. Nei suoi lavori il mondo è un campo di battaglia e le sue sculture, le sue fotografie e i suoi video sono spesso popolati da scheletri, animali imbalsamati e carcasse di auto e aeroplani. I suoi temi preferiti? Sofferenza e violenza: una imprevedibile come una bestia feroce, l'altra letale come un serpente.  


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Dio perdona, io no

Nato in Algeria nel 1974, in seguito allo scoppio della guerra civile Adel Abdessemed lascia il suo paese per la Francia. Questo evento è centrale nella sua arte: nei suoi lavori, seppur indirettamente, l’artista fa spesso riferimento al suo passato, al colpo di stato militare e alla repressione politica algerina. Con grandi dosi di provocazione, nelle sue opere (sculture, video, foto e disegni) ritornano i temi degli scontri etnici e del sentimento di lontananza dalla propria patria. Nei suoi lavori il mondo è un campo di battaglia e le sue sculture, le sue fotografie e i suoi video sono spesso popolati da scheletri, animali imbalsamati e carcasse di auto e aeroplani. I suoi temi preferiti? Sofferenza e violenza: una imprevedibile come una bestia feroce, l'altra letale come un serpente.  


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