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L’arte contemporanea, per definizione evolve al ritmo del presente, spesso addirittura anticipando il futuro. Sebbene continuino a sopravvivere le forme più tradizionali di arte (pittura, scultura e fotografia), gli strumenti cambiano e le idee si rinnovano. La rivoluzione tecnologica investe anche il mondo dell’arte. La diffusione della tv negli anni ‘60 ispira molti artisti che cominciano a usare la celebre scatola luminosa per concretizzare le loro idee. Nam June Paik è il nome di uno dei pionieri della “Video-Art”. L’artista nel 1968 per la prima volta inserisce nelle sue opere dei televisori che trasmettono immagini deformate e messaggi distorti. Da quel momento arte e tecnologi-video mescolano le loro potenzialità unendo l’idea e la sensibilità dell’artista e i nuovi linguaggi mediatici. Lo schermo della tv diventa il nuovo supporto su cui l’artista rappresenta ciò che vuole e lo modifica come crede.
L’arte contemporanea, per definizione evolve al ritmo del presente, spesso addirittura anticipando il futuro. Sebbene continuino a sopravvivere le forme più tradizionali di arte (pittura, scultura e fotografia), gli strumenti cambiano e le idee si rinnovano. La rivoluzione tecnologica investe anche il mondo dell’arte. La diffusione della tv negli anni ‘60 ispira molti artisti che cominciano a usare la celebre scatola luminosa per concretizzare le loro idee. Nam June Paik è il nome di uno dei pionieri della “Video-Art”. L’artista nel 1968 per la prima volta inserisce nelle sue opere dei televisori che trasmettono immagini deformate e messaggi distorti. Da quel momento arte e tecnologi-video mescolano le loro potenzialità unendo l’idea e la sensibilità dell’artista e i nuovi linguaggi mediatici. Lo schermo della tv diventa il nuovo supporto su cui l’artista rappresenta ciò che vuole e lo modifica come crede.