Abbiamo deciso di non morire mai
Shusaku Arakawa è nato in Giappone nel 1936. Non è stato un semplice pittore, anzi, lui stesso dichiarava: “La pittura per me è solo un esercizio”. Arakawa, infatti, era anche un poeta, un filosofo e un architetto. Nel 1961 arriva a New York con in tasca 15 dollari e il numero di telefono di Marcel Duchamp, il più importante artista del novecento. Gli telefona e diventano grandi amici. Comincia così a disegnare su tela diagrammi, piante e schemi, come nell'opera Courbet's Canvas, con complessi significati filosofici ed esistenziali. Dopodiché si dedica al progetto del "Destino Reversibile": insieme a sua moglie Madeline Gins, artista e scrittrice, elabora una curiosa teoria secondo la quale per allontanare la vecchiaia bisogna esercitare continuamente i sensi e il corpo. Arakawa e sua moglie diventano così “architetti di case scomode” nelle quali è impossibile stare tranquilli! Chi si ferma è perduto!
Abbiamo deciso di non morire mai
Shusaku Arakawa è nato in Giappone nel 1936. Non è stato un semplice pittore, anzi, lui stesso dichiarava: “La pittura per me è solo un esercizio”. Arakawa, infatti, era anche un poeta, un filosofo e un architetto. Nel 1961 arriva a New York con in tasca 15 dollari e il numero di telefono di Marcel Duchamp, il più importante artista del novecento. Gli telefona e diventano grandi amici. Comincia così a disegnare su tela diagrammi, piante e schemi, come nell'opera Courbet's Canvas, con complessi significati filosofici ed esistenziali. Dopodiché si dedica al progetto del "Destino Reversibile": insieme a sua moglie Madeline Gins, artista e scrittrice, elabora una curiosa teoria secondo la quale per allontanare la vecchiaia bisogna esercitare continuamente i sensi e il corpo. Arakawa e sua moglie diventano così “architetti di case scomode” nelle quali è impossibile stare tranquilli! Chi si ferma è perduto!