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Martial Raysse ama le donne, il loro sguardo misterioso, gli abiti eleganti e l’ossessione costante di essere belle. L’artista ha ritratto donne di tutti i tipi: amiche, signore sconosciute, dive famose… comprese le dame immortali dei dipinti antichi. Nel 1964 copia “La grande odalisca”, un dipinto del 1815 di Jean-Auguste-Dominique Ingres che ritrae una bellissima donna dalla schiena allungata, sdraiata in un harem completamente nuda. Martial Raysse sceglie quella donna senza nome e ne fa una versione pop. La reinterpreta usando colori sgargianti, scarti di tessuto e piccoli oggetti di plastica. L’icona della bellezza antica, unica e inimitabile, diventa riproduzione, rispecchiando lo spirito degli anni ‘60 in cui l’etichetta “made in Japan” è sinonimo di modernità e innovazione. Nell’odalisca compare una mosca. Che cosa significa? La mosca rappresenta tradizionalmente la bellezza che decade e il carattere improvviso e imprevedibile della morte. Quella di Raysse, però, è una mosca-giocattolo, un oggettino di plastica che invece di farci riflettere sulla vanità della vita ci strappa una risata!