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>Self-portrait (hand with buttocks)
>Une seconde d'éternité (d'après une idée de Charles Baudelaire)
Da sempre nella storia dell’arte i pittori hanno sentito l’esigenza di rappresentare se stessi nelle loro opere. A volte il viso dell’artista è il vero protagonista del dipinto, altre volte il suo autoritratto è nascosto in composizioni più complesse. Perché autoritrarsi? L’essere umano ha sempre desiderato tramandare ai posteri la propria immagine per testimoniare il proprio passaggio su questa terra. Leonardo Da Vinci e Raffaello, Piero della Francesca e Sandro Botticelli, e poi Antonello Da Messina, Albrecht Dürer, Vincent Van Gogh, Henri Matisse, Frida Khalo, Amedeo Modigliani… fino a Roman Opalka, tutti prima o si sono “scattati” un autoritratto a colpi di pennello. E tu? Hai mai provato ad autoritrarti? Ormai i tempi sono cambiati e invece di usare pennello, colori a olio e tela è più facile tramandare la nostra immagine con il cosiddetto selfie, l’autoritratto contemporaneo! Se un tempo gli artisti impiegavano giorni e giorni per dipingere se stessi sulla tela, noi con un semplice clic diventiamo protagonisti del nostro personale reality-show.
Da sempre nella storia dell’arte i pittori hanno sentito l’esigenza di rappresentare se stessi nelle loro opere. A volte il viso dell’artista è il vero protagonista del dipinto, altre volte il suo autoritratto è nascosto in composizioni più complesse. Perché autoritrarsi? L’essere umano ha sempre desiderato tramandare ai posteri la propria immagine per testimoniare il... continua...