Siamo in America nei mitici anni ‘60. In un articolo del “Time Magazine” per la prima volta si parla di Optical Art, movimento artistico che ha come principale obiettivo quello di ingannare i nostri occhi. Le illusioni ottiche e gli accostamenti di linee, forme e colori sulla tela generano, in chi guarda le opere Optical, un senso d’instabilità, lievi vertigini e un leggerissimo mal di mare. Ma l’arte optical non si limita alla tela! Altri artisti usano congegni elettrici o magnetici per giocare con la nostra percezione ottica. I principali artisti Optical sono Julio Le Parc, Briget Riley, Victor Vasarely, Yaacov Agam e Jesús Rafael Soto. Negli stessi anni nascono in Italia due movimenti, il Gruppo T a Milano e il Gruppo N a Padova. Gli artisti italiani usano gli stessi stratagemmi visivi per generare movimento e ingannare i nostri occhi, alla maniera degli op-artists americani.
Siamo in America nei mitici anni ‘60. In un articolo del “Time Magazine” per la prima volta si parla di Optical Art, movimento artistico che ha come principale obiettivo quello di ingannare i nostri occhi. Le illusioni ottiche e gli accostamenti di linee, forme e colori sulla tela generano, in chi guarda le opere Optical, un senso d’instabilità, lievi vertigini e un... continua...