Per godere della bellezza e stimolare la nostra mente abbiamo bisogno di arte. Questo bisogno, però, non è univoco: spesso anche l’arte ha bisogno di noi. Se un dipinto non ha un osservatore è un vero peccato: un dipinto vive grazie al dialogo con chi lo contempla! Pensiamo a quelle installazioni realizzate per interagire con l’osservatore: in quel caso la presenza di chi guarda è praticamente fondamentale. Installazioni di questo genere, realizzate da artisti contemporanei come Loris Gréaud o Doug Wheeler, sono chiamate “immersive” proprio perché è necessario immergersi nell’opera per poterla capire. In questo tipo di opere l’artista coinvolge la vista, l’udito, il tatto e delle volte perfino olfatto e gusto. L'osservatore può subire uno spaesamento spazio-temporale, essere provocato visivamente, psicologicamente o addirittura coinvolto fisicamente in un’azione. L’opera d’arte si mescola con la vita reale e noi, pur subendone il fascino, partecipiamo attivamente all’atto creativo. Nel 2012 l’artista Rudolf Stingel ha rivestito di tappeti rossi l'intero Palazzo Grassi per realizzare una vera e propria installazione immersiva. Vuoi rivivere quell’esperienza? Clicca QUI!
Per godere della bellezza e stimolare la nostra mente abbiamo bisogno di arte. Questo bisogno, però, non è univoco: spesso anche l’arte ha bisogno di noi. Se un dipinto non ha un osservatore è un vero peccato: un dipinto vive grazie al dialogo con chi lo contempla! Pensiamo a quelle installazioni realizzate per interagire con l’osservatore: in quel caso la presenza di chi guarda... continua...