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Il tema che abbiamo voluto sviluppare è quello della ricorsività, che è ripetizione, ciclicità, chiusura. Secondo gli antichi il cerchio era la figura perfetta, perché figura in sé completa, senza un inizio e senza una fine. Nel cerchio ogni punto è legato al successivo, ma nessuno è più importante dell'altro. Questo può costituire un modello per interpretare la natura e la vita. Noi percepiamo lo sviluppo del tempo osservando i cicli naturali: l'avvicendarsi del giorno e della notte, del sereno e delle nuvole, della luce e del buio, delle stagioni con tutte le loro trasformazioni, la conservazione delle specie con il susseguirsi continuo dei diversi passaggi: nascere, crescere, procreare e morire. La caratteristica dei cambiamenti naturali è la loro ricorsività. Le lancette dell'orologio compiono un giro completo ogni dodici ore e persino un orologio bloccato segnerà l'ora esatta due volte al giorno. Le nostre azioni si ripetono; la società si aspetta da noi che occupiamo ruoli già stabiliti: studiare e consumare, lavorare e consumare, divertirsi e consumare, farsi una famiglia e consumare: le nostre ascese e discese sono soprattutto passaggi su scale mobili di centri commerciali. Il nostro procedere crea l'effetto illusorio di poter prendere nuove direzioni, ma, come in una scala di Escher/Penrose, ci si ritrova, alla fine, al punto di partenza.
Il tema che abbiamo voluto sviluppare è quello della ricorsività, che è ripetizione, ciclicità, chiusura. Secondo gli antichi il cerchio era la figura perfetta, perché figura in sé completa, senza un inizio e senza una fine. Nel cerchio ogni punto è legato al successivo, ma nessuno è più importante dell'altro. Questo può costituire un modello per interpretare la natura e la vita. Noi percepiamo lo sviluppo del tempo osservando i cicli naturali: l'avvicendarsi del giorno e della notte, del sereno e delle nuvole, della luce e del buio, delle stagioni con tutte le loro trasformazioni, la conservazione delle specie con il susseguirsi continuo dei diversi passaggi: nascere, crescere, procreare e morire. La caratteristica dei cambiamenti naturali è la loro ricorsività. Le lancette dell'orologio compiono un giro completo ogni dodici ore e persino un orologio bloccato segnerà l'ora esatta due volte al giorno. Le nostre azioni si ripetono; la società si aspetta da noi che occupiamo ruoli già stabiliti: studiare e consumare, lavorare e consumare, divertirsi e consumare, farsi una famiglia e consumare: le nostre ascese e discese sono soprattutto passaggi su scale mobili di centri commerciali. Il nostro procedere crea l'effetto illusorio di poter prendere nuove direzioni, ma, come in una scala di Escher/Penrose, ci si ritrova, alla fine, al punto di partenza.