Raysse beach, 1962, ©PG - FO
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Una spiaggetta di sabbia dorata, ragazze in costume da bagno, materassini gonfiabili e ombrelloni, la musica di un juke-box: sulla Raysse Beach è sempre estate e le preoccupazioni volano via lasciando il posto al divertimento, alla spensieratezza e alle feste con gli amici. Nel 1962 lo Stedeljik Museum di Amsterdam chiede ad alcuni artisti di realizzare un’opera con cui il pubblico possa interagire. Martial Raysse decide di ricreare – letteralmente – un angolo di Costa Azzurra. Il suo obiettivo è portare al museo un posto bellissimo in cui ribellarsi alle convenzioni dell’arte ufficiale e liberare la fantasia. Il paradiso contemporaneo creato da Raysse è popolato non da figure angeliche ma da una schiera di donne in bikini con il loro sorriso ammiccante e da oggetti fatti di plastica comprati nei grandi magazzini. Non c’è traccia di musiche celestiali o cori angelici: qui si balla il rock and roll!
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