Sigmar Polke nasce nel 1941, suo padre è un fabbro e fin da giovane studia storia dell’arte: si appassiona fin da subito all’arte classica e alla pittura nordica; nel tempo libero ama perdersi nei reparti di stoffe dei grandi magazzini; il suo libro preferito è Alice nel paese delle meraviglie, il suo eroe Leonardo Da Vinci; non professa alcuna religione, anzi ci ride sopra; crede in esseri superiori, è affascinato dagli scritti esoterici e conosce a memoria la mitologia greca; ama viaggiare in medio oriente in cerca di racconti popolari e leggende, fa continui esperimenti con i pigmenti, con la luce e con i materiali naturali. Insomma Polke è un instancabile curioso con innumerevoli interessi: la sua arte è inesauribile e si manifesta in pitture, fotografie, film, opere su carta e installazioni. Negli anni ‘60 crea immagini banali ispirate a quelle pubblicitarie degli anni del boom economico, inaugurando così la versione europea della Pop Art americana. Dopo vent’anni, negli anni ’80, si concentra su tematiche più profonde come l’esistenza umana, l’inconscio, la parapsicologia e la cosmogonia. La sua curiosità si spegne il 10 giugno 2010 a Colonia, giorno della sua morte.
Sigmar Polke nasce nel 1941, suo padre è un fabbro e fin da giovane studia storia dell’arte: si appassiona fin da subito all’arte classica e alla pittura nordica; nel tempo libero ama perdersi nei reparti di stoffe dei grandi magazzini; il suo libro preferito è Alice nel paese delle meraviglie, il suo eroe Leonardo Da Vinci; non professa alcuna religione, anzi ci ride sopra; crede in esseri superiori, è affascinato dagli scritti esoterici e conosce a memoria la mitologia greca; ama viaggiare in medio oriente in cerca di racconti popolari e leggende, fa continui esperimenti con i pigmenti, con la luce e con i materiali naturali. Insomma Polke è un instancabile curioso con innumerevoli interessi: la sua arte è inesauribile e si manifesta in pitture, fotografie, film, opere su carta e installazioni. Negli anni ‘60 crea immagini banali ispirate a quelle pubblicitarie degli anni del boom economico, inaugurando così la versione europea della Pop Art americana. Dopo vent’anni, negli anni ’80, si concentra su tematiche più profonde come l’esistenza umana, l’inconscio, la parapsicologia e la cosmogonia. La sua curiosità si spegne il 10 giugno 2010 a Colonia, giorno della sua morte.