La solitudine dei numeri primi
Nei suoi lavori Mario Merz, esponente dell’Arte Povera, combina ferro, pietra e tubi al neon. Sono gli anni ‘60, il mondo è agitato dalle proteste di un’intera generazione. Anche Merz manda i suoi messaggi illuminati e... illuminanti: l’artista usa i tubi per scrivere brevi frasi e il neon per dargli luce. Cosa scrive? Mario Merz parla del mondo, pone questioni esistenziali e urla messaggi politici. 1,2,3,5,8,13 è la serie di Fibonacci che ritorna spesso nelle sue opere. È la legge matematica che regola la crescita naturale delle cose, la forza della natura. Accanto, l’artista usa forme primordiali, come la spirale che simboleggia il tempo; l’igloo, il rifugio primitivo; animali "preistorici", come coccodrilli, iguane, rinoceronti. Oggetti semplici e poveri vengono trasformati in materia artistica con cui l'artista vuole farci riflettere sul senso vita.
La solitudine dei numeri primi
Nei suoi lavori Mario Merz, esponente dell’Arte Povera, combina ferro, pietra e tubi al neon. Sono gli anni ‘60, il mondo è agitato dalle proteste di un’intera generazione. Anche Merz manda i suoi messaggi illuminati e... illuminanti: l’artista usa i tubi per scrivere brevi frasi e il neon per dargli luce. Cosa scrive? Mario Merz parla del mondo, pone questioni esistenziali e urla messaggi politici. 1,2,3,5,8,13 è la serie di Fibonacci che ritorna spesso nelle sue opere. È la legge matematica che regola la crescita naturale delle cose, la forza della natura. Accanto, l’artista usa forme primordiali, come la spirale che simboleggia il tempo; l’igloo, il rifugio primitivo; animali "preistorici", come coccodrilli, iguane, rinoceronti. Oggetti semplici e poveri vengono trasformati in materia artistica con cui l'artista vuole farci riflettere sul senso vita.