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Per fare un albero...

“L’arte è una cosa semplice che deve produrre sensazioni complesse”: sono parole di Giuseppe Penone, capofila del movimento artistico Arte Povera. Nel 1968, anno di proteste giovanili, anche Giuseppe Penone fa la sua rivoluzione: frequenta la montagna e i suoi abitanti, li osserva mentre lavorano la terra e, durante le sue lunghe passeggiate tra Liguria e Piemonte, riflette su come l’uomo interviene ogni giorno sulla crescita della natura e dei suoi elementi. Le sue prime opere hanno come materia gli alberi: scolpendo l’albero, togliendo gli strati concentrici della sua vita, arriva al cuore. Avvolge un tronco con un filo di zinco; un calco di bronzo della sua mano stringe un altro tronco, segnandolo per sempre per possederlo e farsi possedere. 


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Per fare un albero...

“L’arte è una cosa semplice che deve produrre sensazioni complesse”: sono parole di Giuseppe Penone, capofila del movimento artistico Arte Povera. Nel 1968, anno di proteste giovanili, anche Giuseppe Penone fa la sua rivoluzione: frequenta la montagna e i suoi abitanti, li osserva mentre lavorano la terra e, durante le sue lunghe passeggiate tra Liguria e Piemonte, riflette su come l’uomo interviene ogni giorno sulla crescita della natura e dei suoi elementi. Le sue prime opere hanno come materia gli alberi: scolpendo l’albero, togliendo gli strati concentrici della sua vita, arriva al cuore. Avvolge un tronco con un filo di zinco; un calco di bronzo della sua mano stringe un altro tronco, segnandolo per sempre per possederlo e farsi possedere. 


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